C’è questo paradosso, con la Liguria: che mi piace così tanto che quasi preferisco avercela sì, vicina, ma non abitarci, così posso ripetere all’infinito il gioco magico e infantile di partire da casa, in breve tempo scavalcare l’appennino e trovarmi di colpo in un’altra storia, un’altra stagione, un’altra dimensione.
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Capisco bene come ci si sente, la stessa cosa mi accade anche con la Valle d’Aosta.
È vero, anche con la Valle d’Aosta ho sensazioni simili, pur vivendoci sul confine. Forse perché, anche in quel caso, per andarci devo scavalcare delle alture e scendere dalla parte opposta.